Tempo di bilancio

“A che punto siamo?”

 Poco più di tre anni fa, in un giorno di primavera, sentii parlare per caso di “Banca del tempo”: una conoscente citava qualcuno che avrebbe tenuto una relazione sull’argomento, presso un’associazione di Catania. Tanto bastò per mettere in moto la mia curiosità̀ “che tipo di banca poteva essere? Che significava, poi, del tempo?”
Su internet si trova tutto. Così, nel giro di qualche ora, scoprii un mondo nuovo che raccontava di scambi paritari, assegni di ore, reciprocità̀ indiretta, solidarietà̀. Troppo per una volta sola, e soprattutto troppo per una concezione della vita, nella quale stanno ben divisi il lavoro/denaro da una parte ed il volontariato/beneficenza dall’altra.
Pian piano, andai chiarendo a me stessa il senso di questo progetto affascinante, tanto semplice in apparenza quanto difficile da cogliere appieno. Cercai esperienze simili nel nostro territorio: forse potevo conoscere, partecipare, vedere come e se funzionavano davvero. Le BdT date per esistenti, però, restavano mute alle richieste via mail o per telefono: forse avevano cessato di esistere, forse non erano mai nate concretamente. Intanto il seme della nuova idea era già̀ dentro, stava germogliando senza che me ne accorgessi. O meglio, agiva di notte, inframezzato ai sogni; e di giorno, immesso volutamente fra i discorsi con gli amici. Le reazioni? Dubbio, scetticismo, sfiducia “in Sicilia le esperienze di aggregazione falliscono in partenza, la gente non ci crede”, ma anche curiosità̀, entusiasmo, voglia di cimentarsi “è una cosa bella e nuova, perché́ non tentare? Se ci provi siamo con te”.
Così cominciarono le ricerche sul campo, al nord e al sud. Contattai Nina di Nuzzo, presidente di una Banca del tempo siciliana, ad Alì terme, attiva da 18 anni: un magnifico esempio “anche in Sicilia possiamo farcela”. Conoscemmo Nina che ci sostenne affettivamente e praticamente, da sorella. In estate il germoglio era pronto per venire alla luce: mia figlia Sabrina mi diede la spinta definitiva “quando torniamo dalle vacanze, apriamo la Banca del tempo”.
Sì, in settembre 2012, eravamo già̀ un bel gruppo sulla stessa lunghezza d’onda: 7 amici, entusiasti, disposti a scommettere in questa impresa, disponibili a collaborare in ruoli diversi “ tutti per uno, uno per tutti”. Nacquero, in poche settimane, statuto, regolamento, registrazione, materiale d’uso e pubblicitario, una sede privata dove riunirci; in ottobre eravamo pronti per inaugurare la nuova realtà. Fin dall’inizio arrivarono parecchi iscritti, amici dei soci fondatori. Eravamo soddisfatti, anche se, in parecchi, aspettavamo il traguardo del primo anno per capire se era solo un’utopia quella nella quale stavamo impegnando competenze, tempo, energie. Il fatidico dicembre 2013 portò un bilancio positivo: erano avvenuti parecchi scambi individuali ed avevamo realizzato diverse iniziative (escursioni, incontri culturali, corsi d’arte, laboratori di cucina, feste del baratto, …); avevamo aderito all’Associazione nazionale delle Banche del tempo e collaboravamo fattivamente per costituire il Coordinamento regionale.
Dovevamo correggere il tiro su parecchi aspetti organizzativi ma nel complesso il gruppo aveva tenuto; qualcuno si era ritirato, ma molti nuovi si erano iscritti e collaboravano attivamente. Eravamo già̀ in trenta. Così avviammo il nuovo anno con rinnovate energie. Il 2014 è stato l’anno della crescita degli scambi individuali (duemila ore) e soprattutto dei primi passi verso l’esterno: qualche iniziativa insieme ad altre BdT del territorio, Fiumefreddo, Caltanissetta, Alì Terme; l’amicizia con soci BdT del nord Italia; in primavera, il concorso fotografico “tempo in dono”, a carattere nazionale; la partecipazione alla festa–convegno nazionale di Alì Terme; in dicembre la prima festa del baratto in collaborazione con un’associazione del territorio” Gravina arte”.
Circa quaranta soci collaborativi e impegnati nella realizzazione di iniziative, scambi, progetti. E il 2015? Come l’anno precedente, in gennaio, una decina di soci non ha rinnovato la tessera: è sempre una perdita triste ma è giusto che ognuno faccia la scelta che sente migliore per sé nel qui e ora. Altri si sono iscritti, pieni di entusiasmo e di proposte. In primavera abbiamo realizzato la II edizione del nostro concorso fotografico, sul tema ”proteggiamo il pianeta”.
Nello stesso periodo abbiamo inaugurato la nostra prima sede pubblica: uno sportello informativo-operativo, aperto in una sede offerta in comodato d’uso, dal Comune di Sant’Agata Li Battiati. Due vani di una villetta, dotata di terreno coltivabile dal quale abbiamo ricavato 10 orti sociali. Un servizio alla cittadinanza che è appena agli inizi e che ha aperto nuovi orizzonti di attività e collaborazione con le Istituzioni del territorio. Anche questa volta, il bilancio è positivo: siamo già in cinquantadue e vi sono molte energie giovani nel gruppo che consentono una diversificazione delle iniziative e degli scambi individuali; gli incontri settimanali di sportello sono divenuti occasione per ritrovarci in modo spontaneo, scoprire che stiamo bene insieme e che insieme fioriscono tante idee nuove; la coesione affettiva ed operativa del gruppo è tangibile.
Come tre anni fa, ancor oggi sento vivida la bellezza di un percorso che fa uscire dall’isolamento e che, creando solidarietà, fiducia, amicizia, nutre le nostre parti migliori.

 Catania, settembre 2015

Dott.ssa Mafalda Marcella Franchino
Presidente “Banca del tempo – il tempo che vuoi” di Catania