Insieme è meglio

Storia della Banca del Tempo di Alì Terme

Galeotto fu lo Speciale Tg1

La sera di sabato 1° febbraio del 1997 Nina Di Nuzzo, assistendo ad una trasmissione televisiva, lo “Speciale del Tg1” condotto da Bruno Mobrici e dedicato alle Banche del Tempo, si è di colpo innamorata dell’idea e ha pensato che potesse sorgerne una nel suo paese, Alì Terme, piccolo centro siciliano della costa ionica ricco di tante bellezze naturali, ma povero di attività e strutture associative. Nina si è messa immediatamente in moto. Innanzitutto ha scritto al conduttore della trasmissione chiedendo ulteriori informazioni, poi, non senza difficoltà, è riuscita a coinvolgere un primo nucleo di persone intorno a quel suo progetto: cinque donne e un uomo. Ha parlato dell’iniziativa con il parroco, con il Sindaco e con i responsabili di una TV locale: tutti le hanno dato il loro appoggio. Particolarmente importante, per quello che Di Nuzzo non esita a definire “il suo sogno”, si rivelerà, in seguito, il sostegno del Sindaco che ha subito messo a disposizione una stanza all’interno del palazzo civico e una linea telefonica. Più l’accesso al fax e alla fotocopiatrice.

Il sogno e la caparbietà di Nina

Nina, nel frattempo, si era messa in moto anche in altra direzione chiedendo alla RAI la videocassetta della trasmissione che l’aveva tanto colpita. Consigliata dal parroco, avrebbe voluto usarla per una proiezione pubblica nella vecchia chiesa del paese. Nonostante le telefonate e le richieste scritte, la Rai però non le inviò la tanto desiderata videocassetta. Bruno Mobrici, il conduttore della trasmissione, la fece però chiamare da una collaboratrice che fornì a Nina il recapito telefonico dell’Osservatorio nazionale e di Adele Grisendi. Nina si mise in contatto con Adele e ricevette da lei un Dossier di materiali dove era spiegata ogni cosa e erano riportati alcuni esempi di banche già funzionanti. Si rivelò uno strumento prezioso anche per rispondere ai suoi tanti dubbi. Grazie al Dossier e alle ulteriori informazioni e ai consigli ricevuti da Adele, Nina Di Nuzzo e il primo nucleo di persone da lei coinvolte gettò così le basi per la realizzazione della banca aliese.

Nasce l’associazione

Il 13 giugno 1997 il progetto prese il via con la seduta dal notaio per l’atto costitutivo dell’associazione. A questo proposito, va detto che non fu facile spiegare al notaio il tipo di atto da preparare, visto che non aveva mai sentito parlare di ‘banche del tempo’. Il 13 giugno 1997, davanti al notaio si presentarono in sei: cinque donne e un uomo. Oltre alla Di Nuzzo, “diplomata in taglio e cucito”, parteciparono alla fondazione della Banca del Tempo di Alì Terme: Agata D’Angelo, insegnante in pensione; Maria De Luca, diplomata alla Scuola d’Arte; Maria Parisi, casalinga, Mariella Di Nuzzo; direttrice della Biblioteca di Reggio Calabria in pensione; Ulderigo Diana, medico di base nel vicino comune di Nizza di Sicilia, cultore di tradizioni popolari e scrittore e Anna Interdonato, segretaria in pensione. Come altrove, anche ad Alì Terme, quindi, la Banca del Tempo si tinse di rosa. Anche qui sono proprio le donne a risentire di più dei problemi di organizzazione del tempo e ad essere affascinate dall’idea che il tempo possa trasformarsi da problema in risorsa. In occasione per nuove relazioni e in strumento di solidarietà.

La prima iniziativa pubblica

Costituita l’associazione, si affrontò la necessità di farle crescere intorno l’interesse degli aliesi; di trovare cioènuovi soci, o meglio, nuovi correntisti. A tale scopo, il 12 luglio 1997, i fondatori convocarono la prima assemblea pubblica aperta a tutti gli interessati all’iniziativa. Nei locali della vecchia chiesa di San Rocco, oltre al parroco e al sindaco Anton Giacomo Rizzo, erano presenti tante persone, compresa una rappresentanza della Consulta dei giovani del paese. Emozionatissima, Nina spiegò cosa fosse una Banca del Tempo con parole semplici ed efficaci. “Nel nostro piccolo paese è nata la Banca del Tempo, ossia una struttura alla quale possono aderire tutti coloro che sentono piacere a socializzare con gli altri. Non si tratta di una iniziativa con secondi fini, né politici né tanto meno di lucro. La stessa parola lo dice: Banca del Tempo è una forma di solidarietà ricambiata che abbraccia tutti gli aspetti della vita di ogni giorno. La Banca del Tempo sarà lo strumento per dare le risposte concrete ai bisogni quotidiani delle persone … un sistema di mutuo aiuto basato sul principio dello scambio: “Io offro un po’ del mio tempo per qualcosa che sono in grado di fare e chiedo il tempo di un’altra persona per essere aiutata in qualcosa che non sono in grado di fare”. … Lo diceva anche mia nonna: “Tanta iauta è ‘a Rigina e iavi bisognu d’a vicina’…”. L’aspetto più valorizzato fu, quindi, quello della socializzazione e della solidarietà. Il progetto piacque a molti dei presenti: circa una ventina di persone aderì all’associazione. Successivamente i soci vecchi e nuovi decisero di iniziare con una prima fase ‘sperimentale’ di quattro mesi, tra settembre e dicembre 1997. L’avvio ufficiale dell’attività fu rinviato ai primi del 1998, quando sarebbe stato preceduto da una ‘solenne’ inaugurazione.

Il primo viaggio a Roma

Il 20 ottobre 1997, Nina e Maria Parisi rappresentarono la Banca del Tempo di Alì Terme al Convegno nazionale “Mettere il tempo in banca”, organizzato da Tempomat nella Sala Borromini. Fu un’occasione entusiasmante e importante durante la quale le due donne scambiarono esperienza e conoscenza con le coordinatrici di altre banche provenienti da varie parti d’Italia. E iniziarono la tessitura di una trama di rapporti che, col tempo, si è arricchita di molte relazioni e ha rafforzato le fondamenta ‘dell’edificio in costruzione ad Alì Terme’. Il successivo 23 ottobre, nel corso della seconda assemblea sociale, Nina e Maria raccontarono l’esperienza romana alla presenza di tutti i soci-correntisti e anche di altri che formalizzarono la loro iscrizione proprio quel giorno. A tutti i presenti, iscritti vecchi e nuovi, fu pure consegnata una copia del regolamento e un blocchetto con gli assegni. E tutti furono chiamati ad approvare il logo della Banca del Tempo di Alì Terme: una stretta di mano circondata dalla sagoma della Sicilia. Le due mani che si stringono simboleggiano una solidarietà laica, svincolata da elementi quali lo spirito di sacrificio, di abnegazione o il piacere di donare. La Bdt si regge, infatti, sul principio dello scambio, di un reciproco do ut des regolato da un’unità di misura diversa dal denaro: il tempo misurato in ore.

Il numero dei soci aumenta

L’assemblea sociale del 23 ottobre 1997 fu una tappa importante in quanto servì a presentare tra di loro i soci e a dare lettura delle attività offerte e di quelle richieste. Esse comprendevano la preparazione di maccheroni fatti in casa, di torte, crostate, antipasti, conserve sott’olio o sott’aceto e il disbrigo di pratiche burocratiche. Lezioni di italiano, latino, fisica o di lingua inglese e lavori di ricamo, di cucito, ai ferri o all’uncinetto. Dimostrazioni di folk siciliano, consulenze legali. Scuola di taglio e cucito e calcolo e compilazione dei moduli ICI. Insomma, di tutto, di più! Ad esempio, il dottor Diana, medico ma anche studioso di folklore locale, in cambio delle sue prestazioni professionali chiedeva ai soci di fargli conoscere antichi proverbi, motti, canzoni o filastrocche dialettali. Una signora si proponeva come Babbo Natale in feste tra bambini e desiderava che qualcuno l’accompagnasse in macchina a teatro. Qualcuno insegnava il chiacchierino o si offriva per fare la messa in piega a casa delle socie chiedendo aiuto per lavori di piccola manutenzione della casa. E chi, in cambio di compagnia per la suocera anziana, vivace e chiacchierona, offriva lezioni di computer o piccoli lavori di editoria da tavolo.

Lo scambio tempo per vecchi e nuovi mestieri

La banca di Alì Terme fin dall’inizio ha assunto le caratteristiche che si sarebbero confermate nel tempo: non era soltanto uno strumento per far fruttare il tempo depositato dai correntisti, ma anche un luogo, contemporaneamente simbolico e reale, per custodire e tramandare antiche solidarietà. Un’occasione, insomma, per ritornare indietro nel tempo, ad un passato nemmeno troppo lontano, quando era regola comune scambiarsi favori tra compaesani o vicini di casa. Un luogo nel quale barattare nuove professionalità con attività, mestieri e lavori sconosciuti o poco praticati dalle più giovani generazioni. Nell’ottobre 1997, facendo un primo bilancio della sperimentazione, la banca scoprì di godere ormai buona salute. Aveva ormai raggiunto il numero di trenta soci di età diverse e di varie fasce sociali. Accanto a giovani disoccupati e studenti, avevano aderito insegnanti e docenti universitari, casalinghe, pensionate, imprenditori, professionisti, impiegati e artigiani. Tutti disponibili ad offrire i loro saperi in cambio di piccole prestazioni che, per mancanza di tempo o per incapacità, non erano in grado di svolgere. Altra data importante nella vita della banca di Alì è il 3 novembre 1997, giorno nel quale si riunisce il consiglio direttivo nei locali della sala consiliare del Comune e viene redatto il primo verbale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno figuravano la nomina a socio onorario del sindaco Rizzo e l’elezione degli organi statutari dell’associazione. Nina Di Nuzzo fu eletta presidente; Maria Di Nuzzo, vicepresidente; Anna Interdonato, segretaria, con funzioni di tesoriera; Nino Muscarello, Pinella Freni e Salvatore Iannì, revisori dei conti.

Una gradita sorpresa

Nei primi giorni di dicembre 1997, senza prevederlo, arrivò la tanto desiderata videocassetta con la registrazione della trasmissione televisiva di febbraio. Una sorpresa di Adele Grisendi molto gradita a tutti i soci ai quali fu subito proiettata . La cassetta continuerà a essere un utile strumento anche in seguito per divulgare e far conoscere più diffusamente cosa siano le Banche del Tempo. Ad esempio, in preparazione della Festa di Inizio Estate del 21 giugno 1999, aprirà l’incontro con gli studenti della scuola media del paese, destando tra i ragazzi un interesse tale da far pensare alla concreta possibilità di aprire di uno Sportello giovani presso la scuola. Nel frattempo, in paese aumentava l’interesse. A dissipare il pericolo di qualche iniziale diffidenza, la banca aveva adottato un insieme di precauzioni a garanzia della serietà e del corretto funzionamento del sistema di scambi. Le iscrizioni, ad esempio, erano precedute da un colloquio per valutare “l’idoneità” degli aspiranti soci. Insieme alle nuove adesioni, arrivò anche qualche donazione. Fondamentale fu quella del sindaco in carica che, con un contributo a titolo personale, permise di pagare l’assicurazione degli iscritti. Vista la situazione, si valutarono maturi i tempi per presentarla ufficialmente. Il Consiglio direttivo, che dal gennaio 1998 comprendeva anche il dott. Ulderigo Diana e la dott.ssa Laura Tringali, decise di organizzare la festa di inaugurazione.

La festa inaugurale

La festa si svolse il 4 marzo 1998, alle ore diciassette, nei locali messi gentilmente a disposizione dal locale Circolo di Cultura. La piazza era gremita di persone di tutte le età e anche dai paesi vicini. Ad accogliere i partecipanti, sullo scalone del circolo, c’erano ragazze e ragazzi in costume. Dopo il sindaco, dottor Rizzo, la parola toccò a una Nina di Nuzzo molto emozionata che ripercorse le tappe più importanti dell’ancor breve vita della banca aliese. Per ultima, prese la parola Adele Grisendi per raccontare cosa stava accadendo nel resto d’Italia. Dopo avere ricordato la genialità dell’idea di mettere in banca il tempo al posto dei risparmi, Adele richiamò l’attenzione sull’utilità che può derivare dallo scambio di piccole prestazioni. “E questo vale ovunque. Anche in quei comuni dove i servizi sociali raggiungono un livello ottimale di risposta alle esigenze dei cittadini. Purtroppo, in genere, è raro che nel meridione sia così. Voglio, però, sottolineare che anche dove esistono i servizi migliori, essi non coprono quell’area di piccole necessità quotidiane che soltanto una Banca del tempo, invece, può soddisfare”. Nel salone del Circolo gremito di compaesani e di ospiti non aliesi non volava una mosca.. Provenienti da Enna, erano in sala il Sindaco Antonio Alvano con due assessori della sua Giunta: il responsabile dei Servizi sociali e Rocco Lombardo, originario di Alì Terme, assessore alla Pubblica Istruzione. E ancora: l’assessore alle Pari Opportunità del Comune catanese di Belpasso, accompagnata dalla coordinatrice della banca locale; le donne promotrici della banca di Messina e, infine, i rappresentanti della Bdt di Santa Lucia del Mela e di Sciacca, di imminente apertura. E, alla fine, dopo tante parole, ecco la festa. Gli organizzatori, infatti, avevano previsto che la serata fosse allietata e conclusa dal gruppo folcloristico siciliano di Enrico Trimarchi, uno dei soci della banca. Il Centro culturale, invece, offrì un rinfresco a tutti i presenti.

La partecipazione ai convegni nazionali

Con l’inaugurazione iniziò un momento magico, denso di rapporti e scambi con altre banche. Di incontri e partecipazione a vari convegni, nazionali e locali, come quelli di Firenze (Nina Di Nuzzo, Antonella Rigano e Maria Spadaro), di Cosenza (ndr. Maria De Luca Moccia e Nina Di Nuzzo) di Ragusa, di nuovo a Roma e, infine, a Crotone (ndr. Maria De Luca Moccia, Nina Di Nuzzo e Maria Parisi). Nel frattempo le adesioni aumentavano di continuo. Tanto che, a fine luglio 1998, i soci correntisti erano ormai cinquanta e l’estratto conto dello stesso mese registrava 133 ore di scambi effettuati e 110 ore ancora da riscuotere. La Banca del tempo di Alì Terme venne scelta da Maria Sparicio, studentessa della Scuola per assistenti sociali dell’Ateneo di Messina, per la sua tesi di laurea. Alla tesi, brillantemente discussa il 20 luglio 1998, collaborarono volentieri tutti i soci che la considerarono “una grande soddisfazione che ci riempie di orgoglio!” Lo studio di Maria si rivelò molto utile anche alla banca poiché metteva in evidenza, tra l’altro, “come sia molto più facile per i suoi iscritti individuare il tempo da offrire rispetto a quello da chiedere per i loro bisogni. Ma, afferma sempre la tesi, per fare funzionare la banca, occorre superare la cultura dell’autosufficienza e del far tutto da sé”. La stessa cosa che lamentava sempre la sua presidente che non perdeva occasione per spronare i soci a chiedere servizi oltre a offrirli.

Insegnare i vecchi mestieri

Dopo essersi iscritta all’Albo delle associazioni, la Bdt Alì Terme decise di darsi un vero e proprio programma di attività. Avendo tra i suoi scopi istituzionali la promozione di iniziative per lo sviluppo e per la formazione delle persone e per l’individuazione di strumenti per l’utilizzo del tempo, l’associazione inoltrò domanda di finanziamento alla Provincia regionale di Messina per un progetto formativo molto ambizioso. Esso prevedeva, infatti, lo svolgimento di corsi per insegnare, rivalutandoli, mestieri trascurati come il falegname, il calzolaio, la sarta. E lavori artigianali quali: il ricamo tradizionale siciliano, il rammendo, l’uncinetto artistico e il chiacchierino, la maglia, la tessitura su telaio a mano, la pittura su stoffa, la tramatura di reti da pesca e la preparazione di strumenti annessi, l’innesto, la potatura e il giardinaggio in genere. Lo stesso programma comprendeva anche altre iniziative. Una rivolta ai ragazzi dell’ultimo anno delle elementari e delle medie inferiori di Alì Terme e consistente in un concorso a premi da assegnare ai migliori elaborati svolti sul tema “Il valore del tempo”. L’obiettivo era suscitare una riflessione sul valore del tempo e dello scambio di tempo per il reciproco aiuto tra le persone. Una seconda iniziativa prevedeva l’organizzazione di ‘sagre paesane’. L’obiettivo non era soltanto di incentivare la socializzazione, ma anche fare conoscere ai giovani le antiche tradizioni locali. Per questo i ragazzi sono stati coinvolti nella realizzazione della “Sagra di S. Giuseppe”, con degustazione di crespelle e fiaccolata di ‘cannici’ e nella “Sagra du pani cauddu cunzatu”, con ballo in piazza.

Il 21 giugno 1999

Il 21 giugno 1999 è la data di un grande avvenimento per la banca aliese: è la data della Festa Convegno di Inizio Estate. Organizza dalla Banca del Tempo e dal Comune di Alì Terme insieme a Tempomat, l’osservatorio nazionale, ha portato nel piccolo paese siciliano donne e uomini delle altre Bdt italiane. Una mescolanza di lingue, idee e dialetti che sarà difficile dimenticare. La preparazione di questo appuntamento ha assorbito le energie di tutti i soci della banca aliese per l’intera prima metà dell’anno. In previsione della festa è stato indetto anche un concorso a premi intitolato “Il tempo: un amico da condividere, un tesoro da spendere” e rivolto agli alunni delle classi 3a., 4a. e 5a. elementare e delle scuole medie di Alì Terme. Una commissione ha scelto i migliori componimenti in prosa o in versi e le elaborazioni grafiche o pittoriche. I premi sono stati consegnati il 21 giugno. Durante la festa si sono esibiti gruppi folcloristici locali. E, a fare da cornice e supporto agli interventi dei rappresentanti delle Bdt provenienti da tutta Italia, in piazza è stato montato uno schermo gigante per la proiezione di filmati sulle esperienze più interessanti. Le socie della banca di Alì Terme hanno preparato e offerto agli ospiti e ai compaesani dolci e cibi tipici locali. La serata, nella migliore tradizione delle feste paesane, si è conclusa con un ballo in piazza al quale hanno partecipato anche molti abitanti del paese.

Tratto dal quaderno di tempomat.it  (“Insieme è meglio, la storia e le persone della Banca del Tempo di Alì Terme” – Maggio 1999)