MONET LA PASSEGGIATA

MONET LA PASSEGGIATA – 1875
NATIONAL GALLERY OF ART – WASHINGTON
(Rita Crimi)

Era bella, serena, felice ma pochi giorni ancora e Camille avrebbe lasciato questo mondo!
La nostra vita piena di sogni, di progetti per il futuro si spense in poco tempo per il volere di un amaro destino.
Sentivo il bisogno di trattenere Camille, di sentirla ancora mia, viva.
Come esprimere il senso di una vita condivisa, la forza del nostro legame?
Per giorni e giorni fissavo la tela bianca, vuota come il vuoto che mi era rimasto dentro.
I colori e i pennelli erano inerti. Sprofondato in una poltrona mi abbandonavo alla nostalgia dei ricordi a quegli ultimi giorni in cui ci guardavamo a lungo senza proferire una parola, come se volessimo rubarci a vicenda gli sguardi, i gesti, i suoni dell’anima. Un giorno stavamo passeggiando su per una collina.
Il sole era alto nella calura estiva, un refolo di vento gonfiava la sua gonna e faceva ondeggiare l’ombrellino verde, mentre il tulle del cappellino velava il suo malinconico sorriso. Jean correva avanti inseguendo una farfalla, Camille lo seguiva silenziosa, io dietro cercavo di catturare quegli ultimi attimi di felicità. All’improvviso si girò indietro per cercarmi, rimase come sospesa nell’aria, la sua figura eterea si stagliava sullo sfondo di una luce dorata. Fu come se il tempo si richiudesse su se steso per custodire tutti i nostri segreti. 
Sulla tela cominciò a rivivere la mia donna, il suo respiro, il profumo, la forza del suo essere, quel suo sapersi incantare davanti allo spettacolo del tramonto, quel suo incedere con passo leggero tra i fiori del campo, quel suo silenzio pregno di parole non dette e quegli occhi velati da una lacrima per la fragilità della vita.
Catania 29 aprile 2020

la passeggiata di Monet