Le due metà – femminile e maschile – nuove prospettive

Relazione Festival
“ Le due metà – femminile e maschile – nuove prospettive”

Mentre la Banca del Tempo di Catania strutturava questo festival, in Francia nel maggio 2021, nell’ambito del “Festival Sisterhood 2021”, si è svolto, in collegamento Internet, il festival “Vivere l’alleanza. Femminile e Maschile riconciliati”. Bella coincidenza, segno di un interesse sempre più sentito per una nuova visione del mondo indirizzata ad un equilibrio e ad una riconciliazione degli opposti; non solo tra femminile e maschile ma anche tra i poteri economico-bellici che ancora si combattono e nei confronti di un capitalismo patriarcale che non distribuisce equamente le ricchezze.
Ma tornando al tema del nostro festival è da lontano che parte la contrapposizione dei due sessi. Nell’Eden di biblica memoria Adamo ed Eva vivevano tranquillamente senza preoccuparsi di esser nudi. È dovuta scattare la colpevolizzazione della donna per portarli a rendersi conto della nudità ed a vergognarsene: improvvisamente nudi, diversi e colpevoli.
Ma per capire quanto certe modalità siano oggi ancora presenti non è necessario guardare solo ad Oriente dove la donna è palesemente succube dell’esasperante potere maschile vergognosamente mascherato da rispetto di dettami religiosi, ma basta guardare alla moderna e a noi vicina America del Nord. Negli Stati Uniti, all’interno di una società essenzialmente sessuofobica (un presidente è stato costretto a dimettersi per aver inizialmente negato certe sue pratiche sessuali, non frutto di violenza, con una donna maggiorenne), in questi Stati Uniti è presente la più florida produzione mondiale di materiale pornografico. E non l’erotismo ma la pornografia, soprattutto con tutte le sue abiette variazioni, è proprio l’espressione massima di una sessualità maschile e femminile profondamente disturbata, malata, squallida.
Portare l’attenzione su nuove prospettive nel rapporto tra femminile e maschile, per ridare fiducia a noi e a quelli che verranno dopo, è però possibile cosi come è stato dimostrato nel corso di questa giornata e come ci indicherà Marcella nella sua relazione. Dobbiamo avere sempre più chiaro che non siamo geneticamente condizionati verso comportamenti inderogabili e irreversibili.
Dalla visione pessimistica di un Freud che nel 1932 scriveva a Einstein che “non c’è speranza di sopprimere le tendenze aggressive umane” (ed il fenomeno del femminicidio sembrerebbe dargli ragione), dobbiamo passare alla visione di Fromm secondo il quale bisogna andare alla radice “liberando l’uomo – sono sue parole – dalle catene dell’illusione, introducendo cambiamenti fondamentali, non solo nella struttura politica ed economica ma anche (ed io aggiungo soprattutto) nei nostri valori, nella nostra visione degli obiettivi e nella nostra condotta personale”.
Ripeto, non siamo bloccati geneticamente, “è il contesto comportamentale umano che può cambiare e aggiorna (come scrive Francesco Bottaccioli) convinzioni, sentimenti e tracce neuronali che paiono istintivi ed atavici……. Dall’epigenetica sappiamo che la storia culturale e sociale dei singoli e dei popoli può tradursi in segnature biologiche che orientano idee e comportamenti, i quali ricorsivamente interagiscono con la dimensione biologica.
Non c’è alcunché da combattere ma solo comprendere (cum prendere) che l’altro, chiunque esso sia, è una espressione di noi stessi.

Mario Cavallaro
( psicologo, sessuologo, socio Banca del tempo di Catania)

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