- PREMESSA
Fra degrado ambientale e disagio esistenziale, si è instaurato negli ultimi decenni, un circolo vizioso che sembra lasciare ben poche possibilità di soluzione.
Tutti sappiamo come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei terreni, insieme al disboscamento massiccio delle aree verdi ed all’enorme sfruttamento delle risorse naturali, siano responsabili di un cambiamento climatico disastroso per tutto l’ecosistema.
La conseguenza per gli esseri umani è la crescita esponenziale di patologie a carico dei vari organi come tumori, allergie, intolleranze alimentari, affezioni cardiorespiratorie, neurologiche, ecc. Sul fronte opposto l’essere umano, intrappolato nella rincorsa di obiettivi legati al lavoro, al guadagno, al consumismo, alla competitività, alla scalata sociale, si aliena sempre più da se stesso, dai valori che davvero contano nella vita di una persona, come il rispetto per se stesso e per l’altro, la collaborazione per un fine comune, la condivisione affettiva di gioie, dolori, aspirazioni. L’isolamento emozionale ed esistenziale si riflette anche nel rapporto con la natura.
L’altro, sia esso uomo, animale o vegetale, viene percepito come altro da sé, da considerare solo se serve ad un bisogno personale ma essenzialmente estraneo se non addirittura ostile. Il senso di estraniamento nei confronti di ciò che ci attornia, tradotto in noncuranza o dispregio del bene comune, non viene intaccato dalle campagne di informazione ambientale o dal catastrofismo ecologico di tipo mediatico che ci mostrano come l’umanità non abbia più scampo se non invertiamo la rotta. L’effetto di queste informazioni per alcuni si tramuta in angoscia, eco-ansia; in altri produce la reazione negazionista per cui “niente è vero”; per altri accresce semplicemente il senso di impotenza “tutto è più grande di noi e il singolo non può farci nulla”.
La reazione della gran parte diventa: continuiamo come abbiamo sempre fatto a produrre, consumare, sfruttare.
Ecco il circolo vizioso fra degrado ambientale e disagio personale. Come uscirne fuori?
Scienziati, psicologi, sociologi tentano varie strade, modi nuovi. Negli anni novanta in California, nasce una nuova corrente di pensiero (derivata dal pensiero di Theodore Roszak, importata in Europa e via via in vari continenti) che si definisce come eco-psicologia; si propone di ristabilire il legame di interconnessione fra uomo e natura, sostituendo al senso di distacco il senso di appartenenza, alla visione egocentrica la visione sistemica, eco-centrica della realtà: l’uomo come qualsiasi essere vivente è un elemento fondamentale sia pure microscopico di questo meraviglioso universo, come una cellula lo è per l’organismo di cui fa parte. Il benessere della cellula si traduce nel benessere dell’organismo e viceversa.
La percezione di essere tutti collegati, comporta rispetto, empatia, integrazione nei confronti di se stesso, degli altri e della natura.
Il senso di interconnessione, unito alla riscoperta del benessere che ci genera il contatto rispettoso con gli altri e la natura può farci uscire dal circolo vizioso del degrado che si traduce in malessere e generare un circolo virtuoso di benessere che, partendo dall’autoconsapevolezza e cura di sé, si traduce in consapevolezza e cura dell’ambiente intorno a noi.
- DESTINATARI
- Gruppi classe (alunni scuola secondaria di primo grado);
- Gruppi di giovani (15-25 anni);
- Gruppi di giovani genitori (di bambini di scuola materna e primaria);
- Comunità territoriale.
- OBIETTIVI
- Accrescere la consapevolezza dell’interconnessione fra individuo e ambiente;
- Stimolare un atteggiamento di rispetto e cura di sé, degli altri e dell’ambiente esterno.
- Ampliare l’esperienza di alcune buone prassi di cittadinanza ecologica.
- ATTIVITA’ E CONTENUTI
- Corsi di psico-ecologia (ascolto, comunicazione, relazione, espressione creativa delle emozioni).
- Escursioni psico-naturalistiche (fantasie guidate, attività di danzaterapia ed arteterapia in ambienti naturali);
- Laboratori ecologici (riciclo-riuso; giardino delle biodiversità e orti urbani bio; cucina sostenibile; orienteering; teatro ambientale; eco-arte social);
- Eventi (che coinvolgano il territorio);
- Convegno-festival (relazioni di esperti; mostre fotografiche e dei lavori; performances teatrali, ecc.)
- CONDUZIONE DEI GRUPPI
- Sei specialisti (tre psicologi-psicoterapeuti abbinati a tre arte-danza-terapeuti), per 3 corsi di psico-ecologia;
- Una guida ambientale per 3 escursioni psico-naturalistiche;
- Sei maestri per 6 laboratori ecologici;
- Due esperti nel settore di psico-ecologia ed ecologia, per convegno con ampio pubblico.
- FASI PROCEDURALI
Da Ottobre 2024 a Marzo 2025 per laboratori ed eventi; convegno-festival in aprile 2025.
- PATROCINI E COLLABORAZIONI (da richiedere)
- Patrocinio della Provincia metropolitana di Catania;
- Patrocinio del Comune di Sant’Agata Li Battiati;
- Patrocinio del Comune di Gravina di Catania;
- Collaborazione con l’Associazione Gravina Arte;
- Collaborazione con l’Istituto comprensivo “Giovanni Paolo II” di Gravina;
- Collaborazione con la Biblioteca comunale “V. Bellini” di Catania;
- Collaborazione con docenti universitari, esperti in psico-ecologia ed ecologia.
Ideatrice e Coordinatrice del progetto: dott.ssa Mafalda, Marcella Franchino
(psicologa-psicoterapeuta; fondatrice e presidente onoraria Banca del Tempo – CT.)
Info:
[email protected] – i[email protected]
Marcella Franchino Vice presidernte Vicario: tel. 338.6333552
Referenti progetto: Marcella Messina: 3388484674; Matilde Magnano 3401474238
Link Modulo di partecipazione: EDIT